Nato a Firenze ventitré anni fa e giunto nel Sannio in prestito nell'operazione che ha portato in estate Brignola al Sassuolo, insieme a Federico Ricci, Filippo Bandinelli si sta conquistando a suon di prestazioni e gol il titolo di migliore acquisto del Benevento Calcio versione 2018-19. 

GLI ESORDI - Cresciuto nella squadra della sua città, la Fiorentina, con la quale ha fatto tutta la trafila della giovanili, senza mai avere la possibilità di esordire in prima squadra, si trasferisce al Latina dove compie il suo esordio come professionista. Nel Lazio resta per due stagioni, totalizzando in totale con i nerazzurri 38 presenze senza mai trovare la gioia del gol. L'esperienza al Latina, che nel frattempo lo aveva acquistato a titolo definitivo dalla Fiorentina, non si chiude nel migliore dei modi, causa la retrocessione in Serie C e il fallimento della società. E così la tappa successiva di Pippo Bandinelli si chiama Sassuolo, che non si lascia sfuggire la possibilità di mettere sotto contratto un giovane dalle belle speranze come il numero 25 giallorosso, per di più senza dopo pagar un solo euro visto lo svincolo post fallimento del Latina. La tappa neroverde è, però, solo un passaggio momentaneo perché la società emiliana lo gira in prestito al Perugia. 

L'esperienza con i grifoni, conclusasi dopo una sola stagione e 24 presenze, gli permette, però, di poter cancellare, finalmente, lo zero dalla casella delle reti segnate. 

IL BENEVENTO - Come detto in precedenza, Filippo Bandinelli giunge nel Sannio nell'operazione Brignola col Sassuolo, insieme a Federico Ricci, che a detta degli "esperti" era il vero obiettivo della società di via Santa Colomba. Anche questa volta, la formula è quella del prestito. Il suo arrivo ai piedi della Dormiente avviene nella normalità più assoluta, l'attenzione di tutti, addetti ai lavori, stampa e tifosi, è rivolta esclusivamente, o quasi, agli arrivi di Maggio, Nocerino, Improta, Insigne e alla querelle rinnovo di Viola. 

A ciò si aggiunga che, con molte probabilità, nel piano tecnico-tattico di Bucchi e Foggia, Bandinelli avrebbe dovuto svolgere il ruolo di complemento al settore mediano, magari come prima alternativa al tridente titolare di centrocampo composto, almeno nelle idee iniziali, da Tello, Viola e Nocerino. E, invece, ben presto, un po' per le precarie condizioni fisiche e atletiche di Nocerino, poi addirittura infortunatosi, un po' per il livello delle prestazioni offerte dall'ex Perugia, Bandinelli ha visto crescere sempre più il suo minutaggio, fino ad arrivare a diventare titolare assoluto nell'undici iniziale di Bucchi. 

ADATTABILITA' - Il motivo per il quale Bucchi e il Benevento sembrano, almeno fino ad ora, non poter fare a meno della presenza sul rettangolo verde di Pippo Bandinelli, va ricercato nella sua grande capacità di adattarsi a ruoli e moduli diversi. Partito inizialmente come alter ego di Nocerino e, quindi, come mezz'ala di sinistra, ha dimostrato di poter agire, alla bisogna, abilmente anche sul versante opposto, ma anche e, soprattutto, come regista al posto di Viola, come ha fatto senza demeritare nel secondo tempo a Palermo. Adattabilità assoluta, non solo per quanto concerne il ruolo ma anche per quanto riguarda i moduli da interpretare, così come dimostrato dalla possibilità di poter svolgere al meglio anche i compiti impartitigli da mister Bucchi anche in un centrocampo a due, quando il Benevento si schiera con il 4-4-2. Qualità queste che, unite all'importante apporto in termini di fisicità e forza che porta in dote al centrocampo giallorosso, fanno sì che, difficilmente,  Bucchi scelga di fare a meno del suo jolly.

QUANDO SEGNA LUI SI VINCE - Come dimostrano i numeri dei suoi primi tre campionati da professionista, far gol non rientra, o non rientrava, nelle sue caratteristiche principali. Un solo gol realizzato, infatti, in tre campionati tra Latina e Perugia; ben quattro in questo primo scorcio di stagione con addosso i colori giallorossi. Il Venezia la sua prima vittima, squadra alla quale rifila, addirittura una doppietta, che consente ai giallorossi di espuganre la laguna con un importante 3-2. Ancora più importante, anzi sicuramente il più importante fino ad adesso, il gol realizzato al suo vecchio Perugia; rete, quella realizzata quasi al gong finale del match, che ha permesso alla strega  di tornare alla vittoria, di uscire fuori dal tunnel nel quale si era introdotta dopo la sconfitta in casa col Foggia, il pari di Carpi e la sconfitta all'Adriatico di Pescara, ma soprattutto, probabilmente, salva la panchina al suo allenatore. Potrebbe anche bastare, no? Esatto, no. Bandinelli non si ferma qui e un altro suo gol, questa volta da subentrato, regala al Benevento la vittoria in Coppa Italia contro il Cittadella, valsa la storica qualificazione agli ottavi di finale contro l'Inter. 

In sintesi: quando segna Bandinelli il Benevento vince, campionato o coppa che sia.

E allora, in vista di questa sera, quando al Vigorito i giallorossi affronteranno il Verona, c'è da augurarsi che Bandinelli gonfi di nuovo la rete.

Sezione: In primo piano / Data: Dom 09 dicembre 2018 alle 17:22
Autore: Gerardo De Ioanni
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