È un Pippo Inzaghi visibilmente soddisfatto quello che si presenta ai microfoni di Ottochannel per commentare il poker esterno del suo Benevento in casa dell’Entella. Queste le sue parole: “Ho cercato di far capire ai ragazzi che in questa categoria la qualità conta poco se non mettiamo in campo la mentalità giusta. Vedere gente come Sau ed Insigne marcare nella nostra area di rigore anche sul risultato di 3-0 è una gratificazione importante per chi fa il mio lavoro. Sono felicissimo, i complimenti vanno anzitutto ai ragazzi che non hanno mai abbassato la guardia”.

Risultato netto e ampio ma non scontato alla vigilia: “Confesso che era la partita che temevo di più tra le prime del girone d’andata. Per terreno di gioco e ambiente. Non dimentichiamo che l’Entella ha vinto sei volte in casa, non perdeva qui da cinque mesi e all’andata ci aveva creato qualche difficoltà strappando un pareggio. Non ho più parole per definire questi ragazzi, mi sorprendono ogni giorno di più. Poteva essere la classica gara trappola come spesso capitano in questo periodo a chi comanda la classifica, invece abbiamo disputato un primo tempo perfetto e di grandissima attenzione. Anche sullo 0-4 non abbiamo regalato nulla: concentrazione feroce, senso di appartenenza e zero gol subiti. Non accetto cali di tensione, dopo Pordenone mi sono fatto sentire malgrado la vittoria”.

Elogio speciale per Massimo Coda, ancora una volta partito dalla panchina per far spazio a Moncini, ma entrato ottimamente in campo quando chiamato in causa e autore del quarto gol dei sanniti: “Sono felicissimo per Massimo e gli faccio i complimenti. Era il nostro attaccante titolare, oggi è partito dalla panchina ma è entrato con l’approccio giusto. Ha fatto gol, poteva farne un altro. Lo stesso Del Pinto, in 5 minuti, ha sfornato un assist e recuperato palloni importanti a ridosso della nostra area di rigore. Abbiamo assenze pesanti, ma non forziamo i tempi di recupero perchè chiunque gioca riesce a fare la differenza”.

Sezione: In primo piano / Data: Sab 22 febbraio 2020 alle 19:50
Autore: Gerardo De Ioanni
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