È stato un grandissimo Benevento quello che ieri ha superato per una rete a zero il Perugia. Prestazione sopra la sufficienza per tutti i calciatori giallorossi scesi in campo. Sacrificio, dedizione alla causa, cuore, grinta, voglia di portare a casa i tre punti nonostante l’inferiorità numerica per quasi tutto il secondo tempo. Il Benevento di Inzaghi ha dimostrato di essere una squadra, una grande squadra.

Queste le pagelle dei giallorossi:

MONTIPÒ 7: Il rigore parato a Pisa l’ha letteralmente trasformato. Preciso, sicuro e – anche - decisivo ai fini del risultato con la parata in occasione dell’unico tiro verso la porta giallorossa operato da Rosi sul finire di gara.  

ANTEI 7: Adattato terzino destro a causa dell’assenza di capitan Maggio, gioca una partita di alto livello garantendo anche una certa spinta sulla fascia. Probabilmente la sua miglior prestazione stagionale.

TUIA 7,5: Tra i migliori in campo, senza ombra di dubbio. Annienta letteralmente l’ex di turno Iemmello. Perfetto sia in anticipo che in tackle, il più bello stilisticamente sempre sul “Re di Foggia”; è gradevole da vedere nelle uscite palla al piede. Peccato per un fisico che non sempre lo ha accompagnato fin qui perché altrimenti staremmo parlando di un calciatore da Serie A.

CALDIROLA 7: Con Tuia costituisce una coppia difensiva formidabile: un perfetto mix tra aggressività, concentrazione e tecnica. Proprio in tandem con l’ex Salernitana disinnesca le bocche da fuoco di Oddo. Da vero leader l’invito, caloroso, a Tello di abbandonare il campo senza troppe storie dopo l’espulsione onde evitare conseguenze peggiori.

LETIZIA 7: Suo il cross dal quale scaturisce la rete della vittoria firmata dal Armenteros. Dalle sue parti staziona il migliore in campo tra gli ospiti, Falzerano, ma lui si fa trovare sempre pronto e sfodera l’ennesima ottima prestazione. I suoi polmoni e il suo cuore risultano determinanti, ancor di più, dopo l’espulsione di Tello.

INSIGNE 7: Spesso, ingiustamente, beccato da una piccola porzione di tifosi, offre una prestazione di grande sacrifico e abnegazione. Lavora moltissimo in fase di non possesso palla, dando sempre una mano ad Antei. Ha anche l’occasione per il raddoppio ma Vicario gli nega la gioia del gol.  DAL ’68 KRAGL sv.: Entra in una fase del match in cui può fare poco o nulla se non aiutare i compagni di squadra a controbattere al tentativo di forcing del Perugia.

HETEMAJ 7: Sempre sul pezzo, taglia e cuce lungo tutto il centrocampo. È un valore aggiunto per questa squadra. Non si limita alla sola fase di interdizione, facendosi apprezzare anche nella gestione della palla e nella circolazione della stessa. Dà tutto in campo. Esce per crampi. DAL ’88 DEL PINTO: s.v.

VIOLA 7,5: Fin quando la squadra è in parità numerica, lui ed Hetemaj, fanno il bello e il cattivo tempo, padroni assoluti della mediana. La partita si complica in seguito all’espulsione di Tello ma il diez non si perde d’animo e da vero gladiatore combatte a difesa della vittoria. Gran lavoro non solo in fase di costruzione ma anche in quella di interdizione.

TELLO 5 (7): Quello tra parentesi sarebbe stato il voto senza l’ingenuità del fallo da espulsione. Purtroppo il colombiano, “per colpa” di alcune decisioni cervellotiche di Marinelli, perde la testa e si fa cacciare per doppio giallo. Peccato perché aveva giocato molto bene sino a quel momento.

ARMENTEROS 7: Lo svedese sta entrando in forma. Gol a parte (due gol suoi, sei punti per il Benevento), si rende protagonista di alcune giocate d’autore, sfruttando al meglio il suo strapotere fisico. Speriamo continui così. DAL ’56 IMPROTA 7: Inzaghi lo manda in campo per riequilibrare la squadra dopo il rosso a Tello. Riccardino ci mette il suo per aiutare l’undici giallorosso a portare a casa i tre punti.

CODA 7: Cerca la via del gol in un paio di occasioni nella prima frazione ma Vicario non è dello stesso parere e si oppone. Con l’espulsione di Tello e la conseguente uscita di Armenteros per Improta, tutto il peso dell’attacco ricade sulle sue spalle. Lui non se ne fa cruccio e si mette a completa disposizione della squadra, partecipando con dedizione alla difesa del fortino e servendo anche l’assist del possibile due a zero a Insigne.

INZAGHI 8: Non stiamo a parlare di classifiche e numeri che sono sotto gli occhi di tutti. Il suo merito più grande è l’essere riuscito a entrare nella testa dei suoi ragazzi. La squadra è a immagine e somiglianza del suo allenatore.

Sezione: LE PAGELLE / Data: Dom 20 ottobre 2019 alle 15:15
Autore: Gerardo De Ioanni
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