Questo il commento di mister Inzaghi, ai microfoni di Ottochannel, dopo il pari del suo Benevento in quel di Castellammare: “Oggi la squadra nei primi venti minuti non mi è piaciuta, poi siamo cresciuti. Espulsione di Caldirola assurda. Il nostro portiere forse non ha toccato palla per tutta la partita. La squadra è stata brava a reagire e trovare il pari. Poi anche in inferiorità numerica la migliore occasione è stata nostra con Insigne.

Sapevamo come loro avrebbero messo la partita. Siamo cascati nel loro tranello, appena abbiamo iniziato a giocare la partita è cambiata. L’espulsione mi ha impedito di fare i cambi che avevo in testa. Non ci siamo mai lamentati ma siamo vigili perché Caldirola non ha fatto forse nemmeno un fallo, il fuorigioco di Tello che è dietro a tutti, ancora non abbiamo ricevuto un rigore a favore. Sono episodi netti. Non voglio lamentarmi ma noi stiamo attenti a tutto.

Qui è un altro tipo di calcio, non è facile abituarsi a un calcio di guerra, non è proprio nelle nostre caratteristiche. Questo è un punto che varrà oro a fine campionato. Abbiamo avuto tante occasioni nel primo tempo, poi quella di Insigne nel finale, l’azione di Tello e poi in dieci non abbiamo sofferto nulla. Ci stanno abituando a giocare con un uomo in meno e non è sempre facile.

L’occasione di Insigne non era facilissima. Roby oggi è entrato bene in partita. Chiaramente avrei voluto mettere anche Schiattarella e Armenteros ma con l’espulsione sono cambiati i piani. Pur in dieci avevo il sogno di vincerla perché vedevo che loro avevano paura e si accontentavano del pari.

La solidità difensiva e di squadra sappiamo che ci può dare tanto. Dobbiamo mantenere questi equilibri. Oggi abbiamo preso un gol da trenta metri ma la squadra è stata attenta. C’è il dispiacere di essere rimasti in dieci perché con i cambi che avevo in testa secondo me potevamo vincerla. Cinque punti sulla terza, in questo momento del campionato, resta comunque un ottimo bottino”.  

Sezione: SALA STAMPA / Data: Sab 09 novembre 2019 alle 17:53
Autore: Gerardo De Ioanni
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