Ormai la scaletta dei nostri weekend calcistici è piacevolmente sconvolta. Succede che mentre prima il sabato sera era dedicato a pronostici e previsioni dell’indomani, ora è la serata dei commenti. E succede anche che in una accorsata pizzeria all’ombra dell’Arco di Traiano ti puoi imbattere in qualche calciatore giallorosso, circostanza pressoché impossibile l’anno scorso. Così può capitarti che poche ore dopo la battaglia col Novara, seduto al tavolo a pochi metri da te a gustarsi una eccellente pizza napoletana in compagnìa dei genitori ci sia il tuo eroe di giornata,  quello che ha messo un lucchetto dorato alla cassaforte che custodisce il tesoro di altri tre punti preziosissimi…l’Uomo cRagno….e chi se no?

Allora la tentazione di fermarti, salutarlo, dargli una pacca sulle spalle è forte così come quella, più razionale, di lasciarlo in santa pace a godersi qualche ora di tranquillità. A sciogliere gli indugi ci pensa il proprietario del locale che, evidentemente, lo conosce meglio di me: “Alessio c’è un tifoso che ti vuole salutare…”. Un sorriso suo e dei familiari, classici toscani brillanti e pronti alla battuta e parto: “Non ti faccio i complimenti perché sarei troppo banale, ti dico solo che ci fa piacere averti fra di noi e ci farà piacere l’anno prossimo guardarti in tv in serie A...dovunque andrai….”, e qui è papà Cragno a fare la prodezza, una volta tanto invece del figlio. ”Sì, in serie A col Benevento!!” con conseguente, inevitabile standing ovation di mezzo locale.

Quello che questo ragazzone fiorentino  di 22 anni sta facendo in campo è sotto gli occhi tutti (anche di chi ostinatamente non vuol vedere…),  basta riavvolgere il nastro di queste sette giornate ed in ognuna troverete la parata salva risultato, quella che fa la differenza tra un portiere normale ed un campione. Ghigo Gori che di portieri qualcosa se ne intende e se lo ritrova ogni giorno sul campo di allenamento, negli spogliatoi di Carpi nel dopopartita su Cragno si espresse così: “C’è poco da dire, è un predestinato….” . Certo, il Cagliari a giugno se lo riprenderà ma a noi basta sapere che una società così blasonata ha voluto affidare un suo gioiello così prezioso, anche solo per un anno, al nostro Benevento, segno che qui il calcio si fa in un certo modo e la cosa è percepita anche fuori dai nostri confini. Un’altra perla che arricchisce questo 2016 irripetibile.  A Salerno Cragno non ci sarà, a quell’ora di domenica sarà appena sbarcato in Lituania con l’Under 21. “ Non vedetelo come un danno“, ha detto il presidente di Lega Abodi sabato scorso al “Vigorito”, ai microfoni di Tv7: “ma pensate che questi ragazzi da queste partite internazionali tornano più forti di prima”. Cragno? Ancora più forte? E allora da Chiavari in poi il magazziniere del Benevento può preparare davvero la mitica tutina rossa e blu di Peter Parker, con un bel numero 1 dietro….

Cosa ha detto la partita col Novara? Che la Strega, a corto di fiato e energie nervose, ha fatto una fatica del diavolo,  prima a togliersi le scarpette a punta con cui aveva danzato nel “teatro” del San Nicola, poi ad infilarsi elmetto e scarponi per superare le sabbie mobili  messe giù con astuzia da Boscaglia. Ma  con immane sforzo ci è riuscita e questa è e rimane la prerogativa delle grandi squadre, quelle che alla fine arrivano all’obiettivo.

Alla sfida di sabato è clamorosamente mancato l’ex, al secolo Gennaro Scognamiglio, l’autore della mossa di kung-fu più subdola della storia quasi novantennale del Benevento Calcio. Eppure il nostro si era presentato baldanzoso e sorridente in settimana ai microfoni in una delle tante e patinate sale stampa extralusso di Novarello, dove con accento vagamente nordico (!!), aveva trovato il modo di rievocare la sua esperienza a Benevento, indicandola come decisiva per la sua scalata al calcio di B. E’ successo che, appena uscito da Novarello, qualcosa non è andato e la sua rimpatriata a Benevento sì è trasformata in un anonimo peregrinare tra tunnel e panchina,  un po’ triste per ritrovare il proprio personale trampolino di lancio. A meno che quello non sia da altra parte...

Dove? Forse là dove il Benevento scenderà in campo domenica pomeriggio per il primo derby stagionale, l’Arechi di Salerno, con tanto di annessa celebrazione della Giornata Granata (a proposito, ma l’unico vero derby della Salernitana non era con l’Avellino?). Da quella partita del marzo 2015 non è passato molto tempo, ma tante cose sono cambiate, altre no: Lucioni è ancora il capitano del Benevento, il direttore sportivo Fabiani ha ancora le chiavi dello spogliatoio della Salernitana, per la serie: i tanti modi di intendere il calcio…Certo, quella Salernitana che “vinceva le partite possibili e anche quelle impossibili”, come ebbe a dire Vigorito all’indomani della promozione del Benevento in una trasmissione televisiva, qui non l’ha dimenticata nessuno. Forse è anche ora di toglierci quel macigno dalla scarpa, altro che sassolino…il modo più bello per farlo? Ovviamente in campo e solo lì, a Benevento non ne conosciamo altri, ma noi siamo quelli ingenui e con l’anello al naso…eppure in questo 2016 abbiamo scoperto che si può essere felici lo stesso, anzi di più!!       

Un affettuoso saluto a tutti voi, alla prossima settimana e sempre FORZA BENEVENTO!

Sezione: VISTO DA EST / Data: Mer 05 ottobre 2016 alle 08:00
Autore: Antonio De Ianni
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