Davide Dionigi è uno che di gol se ne intende. Diversi sono i club nei quali ha lasciato la sua firma, ricordiamo Torino, Napoli, Reggina, Sampdoria, Ternana, Piacenza. Con lui abbiamo soffermato la nostra attenzione sul ‘mal di gol’ che affligge il Benevento ma anche su altri aspetti che probabilmente bloccano la Strega.

Davide, in molti si aspettavano una classifica diversa per la qualità dell’organico che ha il Benevento. Come spieghi queste difficoltà degli uomini di Andreoletti?

“Le difficoltà del Benevento hanno origini pregresse e nascono da una doppia retrocessione. A mio parere, quando succedono certe cose bisogna azzerare tutto perchè c’è bisogno di ripartire da zero. L’organico del Benevento, insieme all’Avellino, sulla carta è tra i più importanti del girone. In ogni caso, le difficoltà che la squadra sta attraversando sono oggettive. In serie C ci sono anche le classiche sorprese, non è un campionato dove tutto è scontato”.

Molti problemi in zona gol come vanno spiegati? Solo nelle ultime tre gare contro Juve Stabia, Avellino e Latina la squadra non è andata a segno pur avendo creato qualcosina.

“Sai, Claudio, innanzitutto bisogna dire che chi affronta il Benevento dà più del cento per cento. Oltretutto le avversarie tendono a chiudersi e ad avere un baricentro basso che rende ancora più difficile il fraseggio e la ricerca degli spazi. Onestamente non mi permetto di giudicare il sistema di gioco di mister Andreoletti. Il Benevento ha delle punte di qualità e chi ha giocato al calcio deve anche mettere in conto che ci sono momenti in cui le cose  non vanno come vorresti. A mio avviso è come se il Benevento avesse bisogno di uno sblocco”.

Io non sono d’accordo su chi dice che gli allenatori che hanno allenato prevalentemente al nord, quando vengono a confrontarsi con piazze del sud incontrano maggiori difficoltà. Tu sei anche un allenatore, cosa ne pensi?

“Anche al nord ci sono piazze caldissime, per esperienza personale posso dirti che ho allenato una piazza molto calda come Brescia. Le pressioni ci sono ovunque ma non è un discorso legato al nord oppure al sud".

Con Andreoletti si doveva partire da un 4-3-3, che è stato un po’ il suo marchio di fabbrica. In tanti dicono che il Benevento non ha i calciatori per attuare questo sistema di gioco. Anche qui io non sono d’accordo perchè reputo che un professionista, se è tale, debba un po’ conoscere tutti i sistemi di gioco. Da tecnico qual è il tuo pensiero?

“Certo. Un allenatore bravo è colui che riesce a capire le caratteristiche dei calciatori che ha a disposizione. Evidentemente, tante situazioni hanno portato Andreoletti a praticare un sistema di gioco come il 3-5-2. Quando si costruisce una squadra si tiene conto della possibilità di poter cambiare sistema di gioco e quindi l’acquisto dei calciatori è anche in funzione di questo. Sono d’accordo con te, al di là delle caratteristiche, che un calciatore debba sapersi adattare a tutti i moduli”.  

La prossima gara è Benevento Catania. Che partita ti aspetti?

“Bella partita. Ho letto del momento difficile che sta attraversando il Benevento. Nove punti dalla prima qualche malumore lo possono creare. Sono anche d’accordo con Andreoletti quando parla di ricostruzione. Nel caso del Benevento si è fatto un lavoro notevole tra cessioni e arrivi. Mi sembra logico che qualche attenuante al tecnico vada riconosciuta. Carli ha fatto un lavoro enorme. E’ giusto che anche dopo la sconfitta con l’Avellino, tra l’altro immeritata, la società abbia dato fiducia al tecnico. Vincere contro il Catania vorrebbe dire tanto. Ti permetterebbe di lavorare con più tranquillità”. 

Quale aspetto non ti convince di questo Benevento?

“Secondo me il Benevento ha bisogno di sbloccarsi a livello psicologico. Forse il peso di cercare qualcosa di importante crea questa sorta di blocco. I risultati aiutano.  Due vittorie consecutive potrebbero cambiare tante cose. Al di là dei moduli. Il Benevento deve capire che è forte e per il campionato può dire la sua. Sono convinto che nel girone di ritorno il Benevento farà un altro campionato. Dopo un girone intero si riesce a capire dove intervenire e cosa serve a questa squadra”. 

Sezione: In primo piano / Data: Gio 21 dicembre 2023 alle 13:52
Autore: Claudio Donato
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