Gianluca Di Giulio, regista dal piede educato, che sapeva ‘dirigere’ come pochi il pallone, è tra quei calciatori più amati dai tifosi del Benevento. A quella squadra sono legati momenti indelebili come la conquista della C1 dopo la finale playoff contro il Messina, ma anche alcune indimenticabili salvezze. 

Con Gianluca abbiamo ripercorso alcuni di quei momenti storici, proiettandoci anche al nuovo Benevento:

“In quegli anni - afferma Di Giulio - a Benevento c’era un'atmosfera magica. Avevamo una grande consapevolezza nei nostri mezzi. Contro il Catanzaro andammo in svantaggio ma continuammo a giocare come se non fosse accaduto nulla. Alla fine ribaltammo la gara e approdammo in finale . Il Messina era la corazzata da battere ma l’affrontammo con serenità. Il nostro era un grande gruppo, fatto di amici e uomini veri, sia dentro che fuori dal campo. Non potrò mai dimenticare i pranzi a Telese o alla Pentolaccia (trattoria sannita ndr) per mangiare lo ‘Scarpariello’. Scherzavamo, cantavamo, era un periodo bellissimo.Tra di noi c’era un’alchimia incredibile, ci si aiutava anche in allenamento. I campionati non si vincono per caso e nei 120 minuti complessivi meritammo la vittoria contro il Messina. A distanza di 24 anni mi sento ancora con tanti amici di Benevento. Di questa città mi è rimasto il calore della gente e l’affetto nei confronti di tutta la squadra”. 

Pochi giorni fa è stato presentato il nuovo allenatore Andreoletti. Idee chiare e, proprio a una mia domanda, il mister ha risposto che punterà molto alle transizioni e al recupero del pallone in tempi brevissimi. Un tuo pensiero su questi concetti?

“Sono d’accordo.  Nel calcio di oggi sono aspetti fondamentali. La squadra deve avere una propria identità. Sarà importante aiutarsi a vicenda. La serie C è un inferno, si gioca su campi particolarissimi, molto caldi. Devi avere calciatori di grande personalità. Il difficile è tradurre in campo le proprie idee. Credo che il giusto mix tra giovani e calciatori esperti sia una buona idea. Noi avevamo calciatori di esperienza come Mariani, Petitto, Compagno, Mastroianni, Bertuccelli oltre a giovani  di qualità tra cui Campo e Marra. Non voglio dimenticare nessuno e aggiungo che un gruppo come il nostro è difficile da trovare”. 

La società ha fatto presente che uno degli obiettivi è far ricredere coloro che non hanno apprezzato alcuni calciatori dell'attuale rosa. Come vedi questa scelta?

“Ogni campionato è diverso. Un nuovo allenatore può portare motivazioni e stimoli che prima non c’erano. Sarà importante parlare e capire con quali stimoli si va ad affrontare la nuova stagione. Ti faccio un paragone con il Benevento del mio periodo: nelle prime giornate non partimmo bene, ma facendo gruppo ne uscimmo fuori. Il Benevento è una società che deve puntare a risalire in B. Chi resta deve farlo con la massima convinzione. Nel calcio nulla è scontato. Ci saranno derby importanti con Avellino, Turris, Juve Stabia. Saranno delle sfide accese, non facili. Sono campi che conosciamo molto bene”.

Sezione: In primo piano / Data: Dom 16 luglio 2023 alle 08:00
Autore: Claudio Donato
vedi letture
Print