L’ex portiere del Napoli, Gennaro Iezzo, è intervenuto ai nostri microfoni per alcune considerazioni sul nuovo Benevento di Andreoletti

Gennaro, un tuo giudizio sul Benevento che da qualche giorno è in ritiro per preparare la nuova stagione calcistica. 

“Il mio pensiero è che dopo anni importanti il Benevento non può pensare di restare in Lega Pro, quindi allestirà una squadra per cercare di risalire subito”.  

In ritiro ci sono calciatori ai quali la società ha comunicato che non faranno più parte del progetto. Citiamo alcuni elementi come Improta, Schiattarella e Letizia, che non è facile cedere per l’alto ingaggio che percepiscono. Può essere un problema di difficile soluzione a lungo andare?

“Quello dell’ingaggio è un grosso problema soprattutto in un momento storico come quello che il calcio sta vivendo. La cosa migliore è cercare una soluzione tra le due parti. Se penso ai nomi che hai citato, ti dico con certezza che si tratta di elementi che in serie C, a determinate condizioni, farebbero la differenza. Non è una situazione di facile soluzione però ci sono delle dinamiche societarie che vanno rispettate. Io, ma questo è un mio parere, da allenatore non mi priverei mai di certi elementi che in C sono un lusso”.

E’ un mercato che deve ancora decollare anche se sono arrivati calciatori come Don Bolsius, Benedetti e in  atto vi è un tira e molla per Meccariello. Che tipo di campionato ti aspetti  considerando che la serie C sarà un inferno al di là dei tanti derby?

“Sarà un inferno ma il Benevento ha la forza per risalire subito. E’ importante il giusto mix tra calciatori giovani ed elementi esperti. Un po’ come è successo al Catanzaro, che è stato bravo a creare la giusta miscela oltre a giocare un bel calcio”. 

A una mia domanda, in fase di presentazione, Andreoletti ha risposto che punterà molto sulla riaggressione e sul recupero palla nel minore tempo possibile.  Quanto sono importanti questi concetti?

“Sono d’accordo. Nel calcio di oggi lavorare su certi concetti è importantissimo. La riaggressione viene praticata in 4-5 secondi. Guardiola è stato il capostipite di questa mentalità. C'è bisogno di calciatori che abbiamo certe caratteristiche perché queste situazioni comportano un dispendio notevole di energia.  In ogni caso un allenatore  può incidere un 20-30 % perché sono i calciatori che vanno in campo”. 

Si è puntato sull’esperienza di un direttore come Carli e su un talent scout preparato come Innocenti: certe scelte quali benefici possono portare nel medio lungo termine?

“Mi auguro che possano fare bene. Ho molta stima di Vigorito, anche in passato ho sempre detto che un presidente come lui mi è sempre mancato. L’ho sempre visto come un padre per il modo di comportarsi con i suoi calciatori. Anche nei momenti difficili è sempre stato pacato e ha cercato di confortare i suoi calciatori”.

Tra le squadre campane del girone C, alle quali si aggiungerà la Casertana, c’è molta attesa per il derby con l’Avellino. Ci dai un tuo personale giudizio sui lupi irpini e sul buon lavoro del direttore Perinetti?

“Sul mercato l'Avellino si sta muovendo molto bene e poi ha una garanzia che risponde al nome di Perinetti. Siamo al cospetto di uno dei direttori più bravi nel panorama calcistico italiano. Per accettare la serie C avrà sicuramente avuto delle garanzie da parte del club. Tanti derby sono solo un bene per il calcio campano. Vedere la rivalità tra squadre campane è qualcosa che mi fa molto male”. 

Sei nato a Castellammare, quindi, come vedi la Juve Stabia?

“La Juve Stabia parte sempre per fare un campionato tranquillo ma può essere la mina vagante. I presupposti per fare un buon campionato ci sono, poi c’è sempre la sorpresa”. 

Sezione: In primo piano / Data: Gio 27 luglio 2023 alle 07:00
Autore: Claudio Donato
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