Il nemico più difficile da sconfiggere, lunedì pomeriggio, è stato certamente il gelo. Un vento siberiano forte e costante che non ha dato scampo agli atleti in campo e a quei pochi tifosi che hanno avuto il coraggio di recarsi allo stadio. La Lupa Roma, poi, nonostante le defezioni si è dimostrata una squadra per nulla facile da affrontare, scesa nel Sannio con il chiaro intento di "non prenderle", come minimo. Gioco spezzettato, ostruzionismo studiato a tavolino , e solito copione di dieci uomini (più uno) arroccati dietro la linea della palla. Unica arma (presunta) la ripartenza, per provare a colpire il cuore della retroguardia giallorossa. La differenza, come spesso accade, l'hanno fatta i top player beneventani.

Questo a dimostrazione che è un campionato molto difficile, e non soltanto per la presenza nel girone di quattro/cinque squadre di elevata caratura o almeno con ambizioni dichiarate di primato. E, come per quella capitolina, fin'ora non mi è sembrato di vedere squadre materasso. Ovviamente i valori tecnici sono differenti tra il gruppo di testa e quelle che arrancano in fondo alla classifica, ma in quanto a motivazioni e voglia, nessuna delle venti è inferiore...

Non è stato facile per noi ma, a giudicare dagli altri risultati e dallo score di quelle gare, ci rendiamo subito conto che le difficoltà anche altrove ci sono state. Però io amo guardare solo in casa nostra e mi limiterò solo a questo. ll Benevento è stato, oramai, quello solito visto in questo campionato. Pronti-via e immediato controllo della gara, ma senza troppo schiacciare il piede sull'acceleratore. Vuoi per studiare l'avversario e provare a farlo scoprire, vuoi perché certe gare sono d'immediata "lettura". C'era bisogno, infatti, della giocata del singolo per avere la meglio su un'avversaria per nulla disposta a giocarsela a viso aperto. Ritmi non altissimi, anche perchè il freddo annichilente ha influito e non poco sulla "resa muscolare" dei ventidue in campo. Il pericolo era quello di una gara che poteva incanalarsi nella monotonia e nel nulla di fatto mentale, a preservare anche l'incolumità fisica. Ben altra cosa la ripresa, quando si è manifestata, chiaramente, la "differenza" di valori in campo,  per bravura dei singoli ma anche perché c'è stata una squadra che lavora in maniera sincrona, in un'armonia quasi sorprendente.

Una squadra che sa ciò che vuole, anche sorniona, che quando "decide" di cambiare la gara riesce sempre a farlo. Una squadra che accompagna e aiuta con pazienza alcuni dei calciatori non ancora al top della forma fisica. Il gruppo che si fa carico anche di correre per D'Agostino e Som,  in modo che il minutaggio si accumuli nella gambe e che tutti arrivino allo stesso livello di condizione. Più uniti di così... Le vittorie, infatti, si costruiscono soprattutto solidificando e accrescendo la forza del gruppo.

Più undici sulla quarte, un discreto vantaggio. Nulla che faccia fare salti di gioia o rilassare, l'obiettivo resta il primo posto. Però il dato numerico è importante. Rende merito, se vogliamo, al lavoro svolto da Fabio Brini e i suoi ragazzi. Una squadra che ha lavorato per lunghi periodi in totale emergenza e che attende ancora due dei suoi pezzi pregiati. Non è vicinissimo il loro recupero ma Doninelli e De Falco stanno compiendo enormi progressi. Certo, il gruppo è già forte così, ma mi piacerebbe tantissimo vedere in difficoltà l'ex portierone marchigiano con altre due scelte da dover fare per la formazione. Chissà che i due piedi buoni non possano rivelarsi, alla fine, l'asso nella manica di questo Benevento?

Sabato pomeriggio gara difficile al "Tursi" di Martina Franca. Un campo trappola, spazi limitati e ambiente caldo. C'è una squadra, quella allenata dall'ottimo Salvatore Ciullo, che vorrà di certo confermare quanto di buono fatto a Castellammare. E soprattutto, giocando in casa, cercherà la vittoria prestigiosa che li rilanci in zone meno pericolose della classifica. Ci vorrà un Benevento attento e pronto a rispondere alle veloci folate offensive tipiche della squadra biancoazzurra. Una trasferta insidiosa in Valle d'Itria, ma la squadra giallorossa ha tutti i connotati per poter rispondere colpo su colpo agli avversari e anche per poter far male. Bisogna rimanere tranquilli, uniti e compatti. Perchè uniti si vince, e solo così.

Sezione: IL PUNTO di M.Mulè / Data: Mar 10 febbraio 2015 alle 17:00
Autore: Marcello Mulè
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