Domani sera al "Gigi Marulla" di Cosenza andrà in scena Cosenza-Benevento, non una partita qualunque per entrambe le formazioni alla ricerca dell'immediato riscatto dopo le sconfitte subite settimana scorsa. Una sfida, quella tra rossoblu e giallorossi, che sarà anche l'occasione per ricordare Carmelo Imbriani, indimenticato storico capitano del Benevento ma con trascorsi da calciatore nel Cosenza. Ebbene sì, Imbriani tra le fila del Cosenza fu grande protagonista e insieme a Lentini e Zampagna, guidarono il Cosenza di Bortolo Mutti quasi alla conquista della Serie A. Correva la stagione 1999-00, la prima delle tre passate da Imbriani in Calabria, prima dell'approdo nella squadra del suo cuore, il Benevento, del quale fu anche allenatore prima che la malattia avesse la meglio, strappandolo all'affetto dei suoi cari e dei suoi tifosi.

Proprio nel periodo della sua malattia, il fratello Giampaolo decise di dar vita all'iniziativa "Imbriani non mollare" che vide tantissimi personaggi del mondo dello sport e non, dedicare un pensiero di incoraggiamento a Carmelo. Proprio Giampaolo ha rilasciato a Cosenzachannel, una interessante intervista dove ricorda il fratello Carmelo e spiega il progetto a lui dedicato:

COME E' NATA IMBRIANI NON MOLLARE-  "«Durante la malattia di mio fratello parenti ed amici ci siamo stretti intorno a lui. Non gli sono stati fatti mancare l’affetto e la forza per continuare a lottare. Dal mondo del calcio abbiamo ricevuto grande solidarietà. Molto vicini sono stati Morrone, con cui Carmelo giocò proprio a Cosenza, Palladino, Pecchia Cannavaro e tanti altri. Mio fratello sognava un calcio diverso, aveva un’idea di sport che ha fatto fatica a trovare nel mondo del pallone e, probabilmente, la cosa che lo ha più riempito di orgoglio nella sua carriera è stata quando, dall’ospedale, ha letto su un giornale che tifoserie avversarie si erano unite nello stesso messaggio per lui: “Imbriani Non Mollare”. Tanti scesero in campo con una maglietta bianca semplice con con un messaggio si speranza e solidarietà a lui dedicato».

L'OBIETTIVO - "E’ il racconto di una promessa, di un sogno e di due fratelli che abbracciati girano il mondo.
La promessa e’ ambiziosa ed e’ quella di far conoscere la storia di Carmelo in tutto il mondo. Il sogno è quello di girare il mondo guidando un furgoncino che mostri , con estremo orgoglio, l’immagine di Carmelo insieme ad una famosa opera di Keith Haring. Due figure unite da un unico messaggio di fratellanza che racconteranno per strada quello che di buono e’ emerso da questa triste storia"

UN PRGOETTO AL DI LA' DEI COLORI - "Dalla malattia ad oggi riceviamo continui messaggi di sostegno, affetto da qualsiasi piazza da Torino a Palermo… a prescindere dai colori, dalla razza, dalla etnia e ciò ci ha portato a prender consapevolezza e grandezza di quanto Carmelo abbia lasciato nel cuore delle persone. Devo esser obiettivo, non ha vinto grandi trofei ma per esser ricordato così significa che ha toccato i cuori delle persone, ha coltivato amicizie che vanno al di là di qualsiasi colore di maglia ed ha mostrato rispetto al di là di ogni rivalità. Da qui l’idea che l’immagine che doveva rappresentare Carmelo doveva esser in bianco e nero senza colori, perché non si ricorda Imbriani calciatore del Benevento ma un uomo prima di un giocatore.
L’immagine della sua esultanza è diventata il simbolo dello “sport perbene"

IL SOGNO - "L’obiettivo è sempre quello di esaltare i valori di rispetto, fratellanza nel mondo e grazie all’aiuto di tanti amici di mio fratello, la sua storia sta facendo il giro del mondo.  E’ anche stato girato un cortodocumentario “Volevo esser Imbriani”: intreccia La storia di Carmelo con quella di Luca un ragazzino che (proprio come mio fratello) partendo dai campetti di provincia sogna di vestire le maglie della serie A. L’obiettivo è anche quello di sostenere e diffondere ideali di un calcio sano ed in generale un approccio alla vita all’insegna del rispetto reciproco. Al docu-film hanno partecipato tanti personaggi illustri quali Pecchia, Taglialatela, Zazzaroni, Lippi e tanti altri che non smetterò mai di ringraziare.
Il sogno è quello di realizzare 5 campi di calcio, dedicati a mio fratello, in continenti diversi. Un primo verrà inaugurato a Maggio in Tanzania e mi auguro che riuscirò nel mio intento a cui mi dedico giorno per giorno anima e corpo"

SABATO - "Si sarò presente. Devo esser sincero, io non seguo molto il calcio ma proprio questo sport mi da sempre grandi soddisfazioni perché mio fratello viene sempre ricordato come se fosse scomparso ieri ed io non posso solo che esserne orgoglioso e ringraziare tutti per l’affetto"

Fonte: CosenzaChannel

Sezione: In primo piano / Data: Ven 14 dicembre 2018 alle 15:55
Autore: Gerardo De Ioanni
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